Un progetto condiviso
La spinta artistica, inizialmente, era di trovare un equilibrio che risultasse dalla ana-
lisi spaziale con oggetti attraverso l’intersezione del linguaggio estetico tra POP ART
e SURREALISMO.
Oggetti “psicanalitici” che divenissero spunti chiarificatori di una realtà nel suo
continuo dialogo con l’ 10 : una versione meditata , ricercata e interiorizzata sull’in-
cedere vivendo. Una “poetica dell’ oggetto” cara a Giorgio Morandi nel cogliere “il
profondo mistero dietro le cose”. Una lettura disincantata , nostalgica, ironica, irri-
verente. Propensione a comunicare un “solido” senso della realtà umana, politica e
sociale. Dialogo legato da filo rosso comunicativo , tra idee e sperimentazioni, reclu-
tando e acquistando oggetti del quotidiano : libri, pennelli, scarpe, bottiglie, frutti,
caraffe...ecc.ecc..
Oggetti costantemente protagonisti che poggiano o fluttuano in un ‘aura di magia
e di sospensione delimitando i confini della coscienza. ll nostro sforzo a trasfigurare
il REALE avvicinandolo ad una IDEA : filorosso immaginifico che lega, tende, separa,
sostiene, unisce, sorprende. Mezzo privilegiato del progetto condiviso è stata la fo-
tografia : mutamento focalizzato sull’interno fisico e psicologico dello studio di posa
dove gli oggetti da noi presi a modello diventano “indizi” di dialogo , conoscenza e
provocazione.
L'idea di esplorazione dal “vero” per raggiungere | ‘essenza invisibile dell’ esistenza
nascosta sotto il velo delle cose. Insomma , un realismo concettuale ed esistenziale
interessante e coinvolgente.
Paola Celi, Rodolfo Mogetta